Il Tatuaggio post Covid-19 (parte 2)

27 Aprile 2020
Il Tatuaggio Magazine

Come sarà il futuro post Covid-19 per i tatuatori e il mondo del tatuaggio? Ecco il parere di alcuni addetti ai lavori. Oggi interpelliamo Michele Turco.

Alla luce di quanto abbiamo appreso in data 26 aprile, i tatuatori potranno ricominciare a lavorare a partire dal 1° giugno 2020. Senza ancora sapere quali saranno le nuove linee guida da  seguire, proseguiamo il nostro viaggio per tentare di delineare in qualche modo uno scenario futuro per il mondo del tatuaggio.

Oggi è la volta di Michele Turco.

Michele Turco

In che modo il Covid-19 ha impattato sulla tua vita e sul tuo lavoro?
L’impatto è stato drammatico. Data l’assenza di informazioni certe su riapertura e metodologie da applicare nel lavoro, nel momento in cui ho iniziato a capire la gravità della situazione, ho deciso prima del Decreto di chiudere il negozio per salvaguardare me stesso e i miei clienti. Riguardo la vita privata invece, avendo i genitori entrambi invalidi, mi sono organizzato per aiutarli a far la spesa e procurare medicinali.
 
Sei ottimista per quanto riguarda la tanto decantata ripresa?
Assolutamente no e per svariati motivi. Il più importante è che non avremo garanzie di protezione certe, visto e considerato che se non sono riusciti a contenere questo virus negli ospedali, figuriamoci noi che per lavoro siamo obbligati a stare ben più vicino di un metro a chi si fa tatuare! Il problema riguarda gli asintomatici, i quali se si dovessero presentare anche con tutte le protezioni del caso, nel momento in cui dovessero stare male, successivamente la colpa potrebbe ricadere sullo studio che ha eseguito il lavoro.
 
Quali saranno le problematiche che dovranno affrontare i tatuatori nel mondo post Covid-19?
Saranno tante e si dovranno affrontare costi molto alti per poterle superare. Parlo di una riorganizzazione totale degli studi. Molti decideranno di chiudere, sia per il poco spazio a disposizione, sia per paura di creare danno a qualcuno o a sé stessi. Molti non hanno capito che tutte le protezioni che abbiamo sempre utilizzato da regolamento non saranno più sufficienti. Gli spazi dovranno essere rivisti completamente così come le attrezzature, molto diverse e specifiche per il Covid-19
 
Le misure per la tutela del lavoro e delle aziende prese dal Governo, aiuteranno anche i tatuatori?
Qui andiamo a toccare un argomento che non penso sia semplice da spiegare. A oggi, per esempio, io non ho ancora ricevuto i famosi 600 euro di marzo, già questa la dice lunga. In più un Governo che decide di finanziare la ripresa permettendo di aprire un debito con le banche che servirà per sanare altri debiti, secondo me è un segnale che qualcosa non funziona. Quei soldi non arriveranno ai tatuatori, non abbiamo neppure una precisa categoria di appartenenza, infatti non se ne sente parlare da nessuno se non dagli addetti ai lavori che iniziano giustamente ad arrabbiarsi.
 
Il lockdown ha favorito il ritorno al tatuaggio fatto in casa? Se sì, quanto durerà questo deprecabile fenomeno peraltro già presente prima dell’emergenza?
Su questo argomento sono parecchio incazzato, per il semplice motivo che chi tatua in questo periodo è un incosciente, e se lo fa in casa lo è ancora di più, al pari delle persone che accettano di mettersi in mano a questa gente senza etica e professionalità. È un problema che dovrebbe essere risolto, Covid-19 o no. Troppi lavorano in casa senza dare certezza di igiene e la categoria ne fa le spese. Sui social ci sono tantissime persone che pubblicano tatuaggi o piercing eseguiti nelle più disparate situazioni, per questo a mio parere le autorità dovrebbero intervenire.
 
Come si dovranno organizzare prossimamente i tatuatori?
Tutto dipenderà cosa chiederà chi ha il potere di decidere, a oggi non c’è chiarezza. Io so cosa ho deciso di fare: chiudere definitivamente lo studio per dedicarmi a fare altro. Ho utilizzato il mio piano B, ma non abbandonerò del tutto il mondo del tatuaggio. Quando si saprà quello che gli studi dovranno fare per mettersi in regola, effettuerò una scelta tra i colleghi che si saranno adeguati e mi appoggerò a loro per qualche giorno al mese. Non ho più la voglia di star dietro a tutte le regole né a chi esce da un corso con un foglietto per poi lavorare in casa. Questa non è la mia visione del tatuaggio, un bellissimo mondo che negli anni sono riusciti a rovinare, soprattutto le istituzioni, le quali non hanno fatto altro che creare confusione. Ci vorrebbe una legge nazionale, linee guida identiche per tutte le regioni. Da anni siamo in balia di situazioni poco chiare, oggi ancora di più.

Cosa si dovranno aspettare gli appassionati del tatuaggio?
La vedo lunga e in salita, purtroppo. Chi pensa di potersi tatuare subito, forse non ha capito che molti studi dopo che daranno il via libera dovranno organizzare spazi di decontaminazione in entrata e in uscita. In più i clienti dovranno imparare a portare le stesse protezioni usate dagli operatori del settore, insieme a tante altre cose che a oggi non si conoscono ancora.
 
Che ne sarà delle convention?
Trattandosi di eventi di massa, ne sentiremo parlare molto più avanti, quando si potrà ritornare anche a vedere concerti, film al cinema, ecc. Difficile contenere così tante persone con le distanze che chiedono, in più gli stessi spazi tra tatuatori negli stand sarebbero da rivedere completamente.


IG: Michele Turco


FB: Michele Turco

 

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